Il diario
Siamo partiti da Monêtier-les-Bains percorrendo il Tour des Écrins in senso orario, scegliendo di dormire in tenda per la maggior parte del percorso, vista la difficoltà di trovare posto nei rifugi a causa dell’affollamento di Ferragosto.
I primi due giorni abbiamo seguito le tappe ufficiali per acclimatarci al trekking e abituare gambe e corpo allo sforzo quotidiano, sfruttando un meteo perfetto.
Il terzo giorno, sentendoci in forma, abbiamo deciso di unire due tappe in una sola: dalla Cabane de Jas Lacroix al Lac du Vallonpierre, coprendo circa 26 km con quasi 2.000 metri di dislivello. Non avevo mai affrontato un simile dislivello con scarpe basse, ma le AKU Rocket DFS GTX si sono rivelate eccellenti. Grazie al sistema Dual Fit System, ho potuto adattare la calzata per gestire meglio le discese ripide, evitando vesciche o calli. Siamo arrivati stremati dopo le 19:00, e dopo una meritata birra e una cena abbondante, ci siamo messi a montare la tenda, ma il meteo si è complicato con lampi e tuoni. Senza posti disponibili al rifugio, abbiamo passato la notte in tenda sotto una tempesta incessante.
All’alba del quarto giorno il tempo si è calmato e abbiamo approfittato della bella giornata per accorpare nuovamente due tappe, raggiungendo il caratteristico villaggio di Désert en Valjouffrey. Nei giorni successivi abbiamo mantenuto un buon ritmo senza particolari difficoltà fino al settimo giorno, quando il meteo ha subito un brusco cambiamento. Le previsioni ci hanno costretto ad optare per la variante C del nostro GR54 e siamo giunti a Venosc per passare la notte in campeggio, dove finalmente abbiamo fatto il bucato e ci siamo concessi una pizza (che, va detto, la facciamo meglio in Italia).
Anche in condizioni di pioggia e fango, le AKU Rocket DFS GTX hanno tenuto i piedi asciutti, dimostrando ancora una volta la loro affidabilità. Il giorno successivo abbiamo preso uno “zero-day” a Les Deux Alpes, una pausa senza trekking in cui ci siamo riforniti di viveri. Nonostante l’umore basso a causa del maltempo, le previsioni ci hanno dato speranza. La mattina seguente, sotto un cielo finalmente sereno, siamo ripartiti verso il Col du Souchet, sull’altopiano dell’Emparis, dove abbiamo trovato lo spot per la tenda più bello di tutto il viaggio: un tramonto mozzafiato con nuvole basse e montagne colorate di arancione.