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Alessandra Prato
Ambassador AKU e astrofisica animata da un incontrastabile entusiasmo per le nuove avventure. Spirito libero e membro del CAI Eagle Team.
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Camilla Reggio
Ambassador AKU e dottoranda in Bioingegneria con la passione per l'arrampicata, l'esplorazione e lo sci. Membro del CAI Eagle Team, ma soprattutto con una passione viscerale per la Montagna.
La prima spedizione non si scorda mai
il giorno prima di partire ho mollato il lavoro, sono partita con la testa per aria e con l’idea di spegnere il cervello e sparire dal mondo perdendomi tra remote montagne misteriose. Naturalmente in compagnia dell’unica persona con cui avrei potuto condividere un’esperienza e una passione così forte: la mia amica Cami.
Insieme ci siamo immerse in una valle incantata e abbiamo vissuto un’esperienza ai confini della realtà: un mese a scoprire nuove pareti, a esplorare culture e luoghi stranieri, a scalare linee pazzesche, a chiodare e trapanare vie inesplorate. Un mese in una piccola tenda a parlare della vita, a ridere e scherzare, ma anche a piangere e soffrire. Un mese da sole, unite dal nostro entusiasmo e dalla nostra amicizia, ma anche in compagnia di cavalli selvaggi, pastori armati di fucile e personaggi strampalati da tutto il mondo. Un mese a farci coraggio per lavarci un poco nel gelido fiume, a farci coraggio per caricarci sacconi da cento chili e assediare la Nostra parete, a farci coraggio per passare la notte nella Nostra grottina sotto l’alluvione o le raffiche di vento a mille nodi.
Sono successe così tante cose che non so quanto tempo ci metterò a metabolizzarle tutte. Di una cosa sono certa: questa esperienza ha arricchito notevolmente il mio curriculum vitae, ed è soltanto l’inizio.
Del Kyrgyzstan mi rimarrà impresso
il ricordo indelebile della nostra via, la gioia di aver lasciato un segno in un luogo remoto tra panorami di montagne a perdita d’occhio. Non rimarranno solo i luoghi ma anche la bellezza dei legami creati al campo base. L’attesa del sole e del suo calore mattutino sono impregnati nei miei ricordi dell’odore del caffè degli amici brasiliani conosciuti al campo base.
L’immensa pietraia che abbiamo percorso nell’Ak-Su Valley non esisterebbe se non accompagnata dall’incredibile capacità di Mishia di scovarci in quel labirinto di massi. Non esisterebbe quella giornata di arrampicata senza la grinta straordinaria di Ale che nonostante non fosse al meglio, mi disse: "Andiamo su, tentiamo Perestrojka".
Non esistono nei miei ricordi le pareti verticali, quasi infinite, senza i miei sogni folli di scalarle tutte e la voglia di aprire nuove vie ovunque guardassi.
Ora che sono tornata a casa, il Kyrgyzstan mi resta addosso, soprattutto in quei sogni che continuano a tornare a farmi visita qualche notte. Forse non tutti si realizzeranno, ma è in quella magica valle che sono nati e lì potranno, forse un giorno, realizzarsi.