ICE MEMORY
PRESERVARE LA MEMORIA DEL GHIACCIO PER LE GENERAZIONI FUTURE
Ice Memory
Ice Memory è un programma internazionale nato con l’obiettivo di fornire, per le decadi e i secoli a venire, archivi e dati sulla storia del clima e dell’ambiente, fondamentali sia per la scienza sia per ispirare le politiche per la sostenibilità e il benessere dell’umanità.
Ice Memory ambisce a federare le comunità internazionali scientifica e istituzionale a seguito della creazione in Antartide della stazione Concordia, un archivio di carote di ghiaccio dai ghiacciai attualmente in pericolo di ridursi o scomparire.
Ice Memory è un programma congiunto tra Università Grenoble Alpes, Università Ca’ Foscari Venezia, Istituto nazionale francese per le ricerche sullo sviluppo sostenibile (Ird), Cnrs, Cnr, con Istituto polare francese (Ipev) e Programma nazionale per le ricerche in Antartide (Pnra). Ice Memory ha il patrocinio delle commissioni italiana e francese dell’Unesco.
AKU è sponsor tecnico del progetto.
Ma quale relazione sussiste tra carote di ghiaccio e clima?
I ricercatori impegnati nel progetto ci spiegano come attraverso lo studio delle micro bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio sia possibile conoscere la composizione dell’aria stessa: la presenza o meno di determinati gas, come i gas serra, oppure la concentrazione di anidride carbonica. Quella neve caduta migliaia di anni fa (milioni nel caso delle carote prelevate in Antartide) e trasformata in ghiaccio racchiude in sé dei dati che ora possono essere studiati. Oltre a ciò è possibile, grazie alla stratificazione, risalire al periodo esatto cui appartengono i campioni di ghiaccio e paragonarli per ottenere un’evoluzione delle condizioni del nostro Pianeta. In una piccola bolla d’aria è racchiuso un microcosmo che è la fotografia precisa del periodo in cui è stata intrappolata fino all’arrivo dei ricercatori.
Nel momento in cui il carotiere perfora il ghiacciaio fino alla base, ogni strato di neve e ghiaccio che viene attraversato rappresenta lo stato del clima, dell'inquinamento e dell'atmosfera in un periodo successivo di anni, e sono la migliore e unica testimonianza naturale che abbiamo di un dato periodo. Gli strati più profondi sono anche i più antichi, variando da secoli a millenni indietro nel tempo. A volte, nel basamento dei ghiacciai, si possono trovare strati e dati risalenti addirittura all'ultima glaciazione, circa 20.000 anni fa.
Uno scopo di Eredità
L’intero progetto, ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle variazioni climatiche che sono conservate nelle piccole bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio antico.
Il progetto Ice Memory non si limita allo studio degli stati di ghiaccio ma anche della sua conservazione. Pensando ad uno sviluppo futuro dei metodi di indagine i ricercatori salvano il ghiaccio dal sicuro scioglimento. È stata creata in Antartide una ‘biblioteca’ dei ghiacci, carote di ghiaccio prelevate dai ghiacciai attualmente in pericolo di ridursi o scomparire. Un archivio unico ed irripetibile. Più di 10.000 anni di luoghi e avvenimenti. In DomeC sul plateau antartico verranno conservate, sotto l’egida di una Fondazione Internazionale, in una caverna appositamente preparata, al sicuro dagli effetti dei cambiamenti climatici, quale dono per le generazioni future.
Se i nostri splendidi ghiacciai entro il 2100 davvero, come previsto, spariranno quasi completamente dalle Alpi, così non sarà per la memoria in essi conservata.
L'esempio di Epica
Per comprendere meglio la risposta del clima della terra alle continue emissioni e quindi intraprendere concrete azioni di mitigazione ed adattamento, è essenziale guardare al passato – spiegano i ricercatori – È necessario, infatti, capire come il clima abbia reagito alla naturale ciclicità delle variazioni dei gas serra. Grazie alle carote di ghiaccio è possibile ricostruire questa ciclicità.
L’esempio emblematico è quello della carota del progetto europeo EPICA estratta in Antartide e lunga oltre 3000 metri, che ha permesso di ricostruire la storia del clima della terra negli ultimi 740.000 anni riconoscendo i cicli glaciali e interglaciali che si sono susseguiti nel tempo. Particolari carote estratte dai ghiacci alpini, per esempio sul Monte Rosa e sull’Ortles, hanno permesso di ricostruire l’evoluzione del clima fino a oltre 5000 anni fa nonostante le inferiori profondità di perforazione (70-80 metri).