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AKU-BOTSCHAFTER AUF EXPEDITION NACH KIRGISISTAN

EIN ALPINES ABENTEUER MIT EINER BOTSCHAFT VON STÄRKE UND INSPIRATION

Alessandra Prato und Camilla Reggio , AKU-Botschafter , sind bereit, am 7. August 2024 zu ihrer ersten Bergsteigerexpedition nach Kirgisistan aufzubrechen, wobei AKU zu den Sponsoren des Projekts gehört.
Ein besonderes Reiseziel, das von dem Wunsch bestimmt wird, neue Länder und Felsen zu erkunden. Andere starke Bergsteiger haben das zentralasiatische Land, das an der Seidenstraße liegt, durchquert und nur sehr wenige Informationen hinterlassen. Erkundung wird daher das Schlüsselwort der Expedition von Alessandra und Camilla sein.
Die Absicht besteht darin, in die abgelegenen Gebiete des Ak-Su-Tals und des Kara-Su-Tals einzutauchen und sich zu isolieren, sich auf geheimnisvolle Berge einzustimmen, bestehende Routen zu wiederholen, aber vor allem neue Linien zu erkunden : „ Wir werden mit einem aufbrechen.schwerer Rucksack und leichtes Herz .

  • Alessandra Prato

    AKU-Botschafter und Astrophysiker, beseelt von einer unbestreitbaren Begeisterung für neue Abenteuer. Freigeist und Mitglied des CAI Eagle Teams .

  • Camilla Reggio

    AKU-Botschafter und Doktorand im Bioingenieurwesen mit einer Leidenschaft für Klettern, Erkunden und Skifahren. Mitglied des CAI Eagle Teams , aber vor allem mit einer leidenschaftlichen Leidenschaft für die Berge.

La prima spedizione non si scorda mai

il giorno prima di partire ho mollato il lavoro, sono partita con la testa per aria e con l’idea di spegnere il cervello e sparire dal mondo perdendomi tra remote montagne misteriose. Naturalmente in compagnia dell’unica persona con cui avrei potuto condividere un’esperienza e una passione così forte: la mia amica Cami.

Insieme ci siamo immerse in una valle incantata e abbiamo vissuto un’esperienza ai confini della realtà: un mese a scoprire nuove pareti, a esplorare culture e luoghi stranieri, a scalare linee pazzesche, a chiodare e trapanare vie inesplorate. Un mese in una piccola tenda a parlare della vita, a ridere e scherzare, ma anche a piangere e soffrire. Un mese da sole, unite dal nostro entusiasmo e dalla nostra amicizia, ma anche in compagnia di cavalli selvaggi, pastori armati di fucile e personaggi strampalati da tutto il mondo. Un mese a farci coraggio per lavarci un poco nel gelido fiume, a farci coraggio per caricarci sacconi da cento chili e assediare la Nostra parete, a farci coraggio per passare la notte nella Nostra grottina sotto l’alluvione o le raffiche di vento a mille nodi. 

Sono successe così tante cose che non so quanto tempo ci metterò a metabolizzarle tutte. Di una cosa sono certa: questa esperienza ha arricchito notevolmente il mio curriculum vitae, ed è soltanto l’inizio.

Del Kyrgyzstan mi rimarrà impresso

il ricordo indelebile della nostra via, la gioia di aver lasciato un segno in un luogo remoto tra panorami di montagne a perdita d’occhio. Non rimarranno solo i luoghi ma anche la bellezza dei legami creati al campo base. L’attesa del sole e del suo calore mattutino sono impregnati nei miei ricordi dell’odore del caffè degli amici brasiliani conosciuti al campo base.

L’immensa pietraia che abbiamo percorso nell’Ak-Su Valley non esisterebbe se non accompagnata dall’incredibile capacità di Mishia di scovarci in quel labirinto di massi. Non esisterebbe quella giornata di arrampicata senza la grinta straordinaria di Ale che nonostante non fosse al meglio, mi disse: "Andiamo su, tentiamo Perestrojka".
Non esistono nei miei ricordi le pareti verticali, quasi infinite, senza i miei sogni folli di scalarle tutte e la voglia di aprire nuove vie ovunque guardassi. 

Ora che sono tornata a casa, il Kyrgyzstan mi resta addosso, soprattutto in quei sogni che continuano a tornare a farmi visita qualche notte. Forse non tutti si realizzeranno, ma è in quella magica valle che sono nati e lì potranno, forse un giorno, realizzarsi.

AKU glaubt an das Projekt von Alessandra und Camilla und unterstützt sie als Sponsoren

Während des CAI Eagle Team-Projekts verbinden sich Alessandra und Camilla zum ersten Mal mit Seilen, Träumen und Ideen. Nach mehreren Fels- und Eisrouten erscheint auf dem Rückweg vom Berg das Kirgisistan- Projekt, ihre erste Expedition.

„Wir sind zwei junge Bergsteiger : extrem motiviert , hyperaktiv, Träumer , unordentlich, rebellisch , vielleicht nicht sehr vernünftig, mit äußerst wechselhaften Lebensentwürfen, aber mit einer großen und festen Überzeugung, die die Leidenschaft für die Berge ist .“

AKU glaubte sofort an das Projekt von Alessandra und Camilla und unterstützte es. Eine Bergsteigerexpedition, so leicht wie ihr Herz , deren Ziel auch das Kennenlernen neuer Orte ist und Menschen, Kulturen und natürliche Umgebungen sowie der Wunsch, eine starke soziale Botschaft zu senden:

„Wir gehen in Ruhe, unabhängig , unsere Gedanken sind bei allen jungen Frauen, die wie wir eine Leidenschaft für Berge und Klettern haben.“ Wir möchten ihnen sagen: „ Haben Sie den Mut, sich kennenzulernen , eine Gruppe zu bilden, machen Sie sich bereit und gehen Sie.“ Vertraue dir selbst, glaube an deine Träume . Und vor allem hilf uns, uns keine Komplimente mehr zu machen, nur weil wir Mädchen sind .

Die AKU-Schuhe von Alessandra und Camilla

  • FLYROCK GTX

    Schneller Wanderschuh für dynamische Aktivitäten, geeignet für Offroad-Abenteuer, bei denen Traktion, Schutz und hohe Dämpfung erforderlich sind. Die Vibram Traction Lugs-Sohle mit Megagrip bietet erstaunlichen Grip und Dämpfung.

    Alessandra und Camilla werden sie für die Wanderung zu den Mauern nutzen.

  • VIAZ DFS GTX Ws

    Es definiert einen neuen Standard für Mehrzweckschuhe für technisches und schnelles Bergsteigen. Mithilfe der Dynamic Fit-Technologie passt sich die Spannung der Ferse dynamisch an Ihren Schritt an. Die Vibram-Sohle bietet Stabilität und Präzision auch in den technisch anspruchsvollsten Passagen.

    Der Joker zum Spielen, wenn mehr Leichtigkeit und Dynamik gefragt sind.

  • Croda DFS GTX WS Nero-Turchese - AKU®

    CRODA DFS GTX Ws

    Leicht, wendig, präzise und äußerst komfortabel. CRODA DFS GTX ist ein Bergsteigerschuh, der sich ideal für anspruchsvolles Klettern und Trekking in gemischten Umgebungen mit Fels und Eis eignet.

    Sie werden unsere Botschafter in den komplexesten Phasen des Aufstiegs unterstützen.

Tägliches Tagebuch

  • 7. Messy dreamers

    Parto per l'ultimo tiro, verso metà Ale grida che è tardi, di piazzare la sosta e di scendere. Ma lì ho spento il cervello, volevo arrivare su, anche se stanca, anche se era tardi.. alla fine lo vedo: il precario chiodo di Ulug, la via che corre a fianco della nostra, quello per noi era l’arrivo. Piazzo un spit e con il cuore pieno di gioia iniziamo le calate per evitare il buio che avanza. All'ultima calata urla di felicità risuonano nella valle: Ale ed io ce l’abbiamo fatta!Son contenta di aver scalato la nostra via, in quell’angolo remoto di mondo, circondate da pareti immense che fanno sognare. Son contenta di averlo fatto con Ale: essere amiche con un obiettivo comune ha fatto sì che nel momento del bisogno ci fossimo sempre l’una per l’altra, superando i nostri limiti, fisici e mentali.Ale ed io viviamo la scalata sognando queste pareti verticali, misteriose ed affascinanti. Siamo però sempre pronte a cogliere al volo occasioni di avventure diverse. Sembra che noi si faccia tutto in maniera caotica e disordinata ma del resto seguiamo il flusso e lo scorrere della vita, mai ordinato o schematico, ma libero e in continua evoluzione.

  • 6. Oltre la parete: una nuova via

    Decidiamo di salire in un primo pomeriggio con un vago rischio di pioggia, son giorni che volevamo salire e quindi, nonostante il rischio, andiamo! Fin da subito è chiaro che non si combinerà nulla e quindi ci rintaniamo nella grottina. Durante la cena dei tuoni ci impensieriscono e in tempo zero arriva una pioggia incessante, una bomba d'acqua. La parete davanti a noi si ricopre di cascate d'acqua misto detriti. Non possiamo fare nulla, uscire da lì è peggio. Il colouir da dove eravamo saliti è diventato una trappola per topi, senza vie di fuga. Con pazienza abbiamo aspettato e verso tarda sera smette di piovere lasciandoci la speranza di poter completare il nostro piccolo sogno il giorno seguente. Partite verso le 7.00 arrampichiamo tutti i tiri provando la libera, anche se con scarsi risultati per il tiro chiave. Apriamo altri due tiri e l'obiettivo è lì vicino: non la vera e propria cima di Peak 3850 m, ma un’anticima della montagna.

  • 5. Oltre la parete: una nuova via

    La continuazione della via si rivela più lunga del previsto. Il giorno seguente siamo ancora su e riusciamo ad avanzare fino al 4^ tiro a cui troviamo una soluzione traversando a destra su passaggi esposti ma ben ammanigliati: dritte nn si passava! Bivacchiamo in parete in una grotta naturale ma il mattino arrampicare con l’intestino in subbuglio non è il massimo della vita… Mettiamo purtroppo da parte l’etica della arrampicata libera e per proseguire usiamo su pochi punti l’artificiale: anche questo è Kyrgyzstan! Il terzo giorno in parete ci accoglie con un tempo incerto e preferiamo scendere al campo base e tentare la chiusura della via alla prima finestra di bel tempo.

  • 4. Oltre la parete: una nuova via

    Dopo esserci ambientate in questa valle magica ci sentiamo pronte ad iniziare il nostro progetto. Iniziamo a scrutare tutte le montagne, lato destro e lato sinistro, dai lunghi avvicinamenti a quelli corti. Intravediamo una parete, nascosta da un contrafforte davanti e una cascata. Zaino in spalla il mattino seguente partiamo cariche a mille. Il sole batte caldo e dopo circa tre ore siamo davanti alla base della parete: qui una linea la si trova, mica si può ridiscendere per poi ricominciare da capo no? ce la giochiamo a sorte: tocca ad Ale cominciare e sceglie un attacco dalle esili fessure, molto carino. Parto io e faccio il secondo, non difficile, ci porta ad una grande cengia dove decidiamo di lasciare il materiale e di scendere al campo base per poi ritornare il giorno dopo con il cibo e il materiale da bivacco. Ormai il dado è tratto, siamo concentrate e focalizzate sul nostro progetto: vivere un'avventura solo nostra e lasciare il segno in questa bellissima valle.

  • 3. In viaggio per Ak-Su Valley

    La mattina seguente è già ora di ripartire. Dopo un lungo viaggio in jeep fra controlli militari e continue soste per raffreddare il motore raggiungiamo la fine della strada: oltre solo a cavallo. Capiamo che il comfort è un concetto relativo quando i nostri “pillows” vengono lasciati nelle macchine… La lunga carovana finalmente si decide a partire per un avvicinamento di sei ore attraverso gole spettacolari e paesaggi montani. Sono le “nostre montagne", sono la ragione per cui siamo qui e non vediamo l’ora di poter arrampicare su quegli enormi muri che sembrano compatti e senza punti deboli. Arrivate al campo base troviamo un ambiente pieno di altri scalatori con cui condivideremo impressioni, stanchezza, vittorie e sconfitte: il bel tempo dell’avventura è arrivato.

  • 2. È solo l'inizio

    Alle prime luci dell'alba, stanche e con poche ore di sonno alle spalle come sempre capita nei voli intercontinentali, siamo atterrate a Biškek, capitale del Kyrgyzstan.
    Il nostro autista, accompagnato da un ragazzino di dodici anni, parla solo russo, fin da subito ci siamo adattate a farci capire con gesti e poche parole d’inglese. Il viaggio verso la nostra guest house si snoda tra deserti brulli e villaggi di misere baracche. Finalmente una sosta, parcheggiamo e ci sgranchiamo le gambe: è bello respirare un’aria diversa a migliaia di km da casa. Ripartiamo con un nuovo autista: il ragazzino ha preso sicuro e felice la guida. Ale ed io ci guardiamo stupite ma tutto fila liscio e giungiamo a “casa” sane e salve. Ci accoglie una donna gentile che, seguendo le usanze musulmane, ci fa accomodare in casa offrendoci uno dei primi pasti kirghisi: noccioline, yogurt e verdure, in una dimora accogliente, tutta ricoperta di morbidi tappeti. Siamo pronte per domani!

  • 1. Tutto pronto?!

    Dopo giorni di preparativi intensi tra bagagli, test delle calzature AKU -  e una corsa a casa per quello che si era dimenticato -  Alessandra e Camilla sono finalmente in volo verso la grande Avventura in Kyrgyzstan! Pronte ad esplorare valli e vette del paese asiatico, spingendo al limite le loro AKU.

  • Alexandra

    Alessandra mit CRODA DFS GTX, dem von AKU für den Versand gelieferten Schuhwerk. CRODA DFS GTX ist ein idealer Bergsteigerschuh für anspruchsvolles Klettern und Trekking in einer gemischten Umgebung mit Fels und Eis, perfekt für die Ziele der Expedition.

  • Camilla

    Um sich auf Kirgisistan vorzubereiten, eröffnet Camilla neue Routen in den Alpen und testet den CRODA DFS GTX, den sie auf die Expedition mitbringen wird. Die CRODA DFS GTX-Sohle wurde speziell von Vibram entwickelt: Croda Litebase bietet Stabilität, Grip und Präzision auch in den technisch anspruchsvollsten Passagen und ermöglicht die Verwendung traditioneller oder halbautomatischer Steigeisen.